Un altro estratto dall’e-book sui grandi protagonisti della storia che ha già dato materia per due post. Voce tratta dal quaderno di storia moderna.
https://www.delosstore.it/ebook/51823/i-grandi-protagonisti-della-storia/
Un altro estratto dall’e-book sui grandi protagonisti della storia che ha già dato materia per due post. Voce tratta dal quaderno di storia moderna.
Ecco un altro paragrafo del terzo ebook pubblicato con Delos Digital, I grandi protagonisti della storia. Stavolta la voce è presa, ovviamente, dal quaderno di storia antica.
“Pericle, qui ritratto (fig. 1) nel celebre busto dello scultore Kresilas, fu il leader del partito democratico ateniese e, di fatto, la figura egemone della capitale dell’Attica, dal 461 a.C. al 429. Naturale continuatore della linea temistoclea tesa a rafforzare la potenza militare ateniese sul mare, egli fu anche sempre profondamente convinto del primato culturale di Atene in tutta la Grecia. Mosso da questa concezione, all’interno realizzò una politica splendidamente diretta ad arricchire il patrimonio artistico e architettonico della città (del resto, essendo uno dei cittadini più ricchi in Atene, non gli mancavano certo i mezzi personali per fare mecenatismo), in parallelo con misure sociali che molti storici definiscono apertamente populiste. Più controversa, invece, fu la sua politica estera, che culminò nella rovinosa avventura della guerra del Peloponneso, grande conflitto panellenico che, nella narrazione geniale di Tucidide, diventa quasi un antesignano di una guerra mondiale. Lo scontro finale con Sparta (dal 431 a.C.) fu sostanzialmente preparato e cercato proprio da lui, voglioso di dare uno slancio decisivo all’espansionismo ateniese, frenato dalle rivolte di numerose città della Lega attica (cioè l’alleanza di città che facevano capo ad Atene), ma anche di risollevare le proprie sorti di stratega, dopo le esperienze non incisive delle spedizioni in Egitto e Cipro degli anni della sua coabitazione al governo con Cimone (lo statista, pur non avendole condotte personalmente, ne era stato comunque il regista). Di sicuro, Pericle fu avventato nel mettere in gioco con troppa leggerezza in una guerra civile la potenza marittima e militare della sua patria (del resto disprezzava gli Spartani, ritenendoli inferiori agli Ateniesi), ma in fondo l’unico errore veramente suicida che gli si può imputare, nella gestione della guerra da lui scatenata, fu quello di predisporre Atene a reggere, passivamente, all’assedio nemico, fidando nella resistenza prolungata di essa (nel frattempo, le navi attiche facevano spedizioni punitive contro le coste del Peloponneso). Convinzione che poteva anche avere un fondamento, se non che Pericle pensò bene di accogliere entro le mura della città anche la gente del contado, dove una terribile epidemia di peste si stava diffondendo con velocità impressionante. In poco tempo il morbo mortale devastò la metropoli, e Pericle stesso ne fu colpito e ucciso, come a dire che pagò con la vita un errore di strategia. Peggio di lui, comunque, fecero i suoi successori, che allargarono il fronte del conflitto alla Sicilia e alla Magna Grecia: questa fu la vera chiave della rovina di Atene.”
Potete scaricare l’ebook da:
https://www.ibs.it/grandi-protagonisti-della-storia-ebook-gianluca-vivacqua/e/9788825406443?inventoryId=113185434
https://www.mondadoristore.it/grandi-protagonisti-Storia-Gianluca-Vivacqua/eai978882540644/
https://play.google.com/store/books/details?id=53tiDwAAQBAJ&rdid=book-53tiDwAAQBAJ&rdot=1&source=gbs_vpt_read&pcampaignid=books_booksearch_viewport
https://www.delosstore.it/ebook/51823/i-grandi-protagonisti-della-storia/
https://www.amazon.it/grandi-protagonisti-della-Storia-coriandoli-ebook/dp/B07F3YND8G/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1530621574&sr=1-1&keywords=i+grandi+protagonisti+della+storia
Questo è un paragrafo o, se volete, un lemma, del terzo ebook che ho pubblicato con Delos Digital, I grandi protagonisti della storia. Nel libro non trovate nessuna illustrazione. La voce, naturalmente, è presa dal quaderno che riguarda la storia contemporanea.
“Margaret Thatcher (1925-2013;nella fig. 13 in una foto dell’epoca in cui era premier), detta la lady di ferro, fu la prima donna premier della storia inglese. Eletta alla camera dei Comuni per il partito conservatore nel 1959, nel 1970 divenne ministro dell’Istruzione del governo di Edward Health. Dopo la sconfitta dei conservatori nel 1974, prese la leadership del partito e lo guidò alla vittoria nelle elezioni seguenti, quelle del 1979. Divenne così primo ministro, e lo rimase per altri due mandati, fino al 1990, scontando però un progressivo calo di popolarità. Nel 1987, infatti, venne rieletta più per il prestigio apportato alla Gran Bretagna da una politica estera determinata e vincente (la vittoria nella guerra delle Falklands con l’Argentina per il possesso di quell’arcipelago) e da una gestione delle crisi internazionali coraggiosissima (l’assalto di sei terroristi arabi all’ambasciata iraniana di Londra che chiedevano il rilascio di 91 arabi in Iran) che per una politica interna altrettanto determinata ma troppo rigida e inflessibile, tutta “lacrime e sangue” (aumento del tasso d’interesse e dell’iva, misure che provocarono una marea di disoccupati soprattutto nel settore manifatturiero). Lo stesso pugno di ferro lo adoperò anche nei confronti dei repubblicani nordirlandesi incarcerati nel penitenziario di Maze, a cui non bastarono ben due scioperi della fame per ottenere lo status di prigionieri politici a cui miravano.
A far colare a picco il suo gradimento fu una serie di misure economiche: l’aggancio della sterlina al marco tedesco che doveva frenare la recessione ma fece invece aumentare l’inflazione e i tassi di interesse; la poll tax, una tassa patrimoniale calcolata in base alla popolazione e non al reddito; e, all’interno del partito, il suo euro-scetticismo sempre più marcato. Le dimissioni del suo fedelissimo Geoffrey Howe, dovute proprio alla volontà irremovibile della Thatcher di non entrare nella moneta unica, provocarono di fatto la fine della sua leadership: sfidata per la guida del partito da Michael Heseltine, suo ex ministro della Difesa, vinse di misura il primo ballottaggio, ma all’alba del secondo, fu costretta a ritirarsi dal suo stesso governo. Ritiratasi dall’attività politica, aprì una fondazione che però ebbe breve vita per problemi finanziari.”
Potete scaricare l’ebook da:
https://www.ibs.it/grandi-protagonisti-della-storia-ebook-gianluca-vivacqua/e/9788825406443?inventoryId=113185434
https://www.mondadoristore.it/grandi-protagonisti-Storia-Gianluca-Vivacqua/eai978882540644/
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https://www.amazon.it/grandi-protagonisti-della-Storia-coriandoli-ebook/dp/B07F3YND8G/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1530621574&sr=1-1&keywords=i+grandi+protagonisti+della+storia
Lasciata Assisi dopo un processo pubblico intentatogli dal padre davanti al vescovo, andò a Gubbio dove prese la decisione di vestire stabilmente il saio e iniziò a dedicarsi all’assistenza ai poveri e ai lebbrosi. Di ritorno ad Assisi, mantenne la promessa fatta al crocefisso di San Damiano e riparò quella chiesa, insieme alla Porziuncola, piccola chiesetta dentro quella di Santa Maria degli Angeli. E, con i primi seguaci, iniziò una vita fatta di carità e penitenza, oltre che predicazione, cardine della futura regola dell’ordine, detto francescano dal suo nome e minore per l’intenzione di evidenziarne l’umiltà: tale regola fu approvata nel 1209 da papa Innocenzo III. Ben presto ai francescani si affiancò anche un ramo femminile, quello delle clarisse, per opera di Chiara Scifi, amica di Francesco fin dalla giovinezza che,come lui, aveva maturato una svolta mistica. Nel 1223 Onorio III approvò la seconda e definitiva versione della regola dell’ordine, meno rigida rispetto all’originale per quanto l’aderenza totale del frate alla povertà: alla sua stesura aveva partecipato uno dei principali seguaci di Francesco, Ugolino d’Ostia, futuro papa Gegorio IX. In quello stesso anno Francesco inventò il presepe, a Greccio: si trattava di una rappresentazione con persone vere, che inscenavano la sacra famiglia nella mangiatoia di Betlemme. Tornò anche sul fronte crociato, ma stavolta per portare il suo messaggio di pace: si incontrò infatti col sultano al-Kāmil, nipote del Saladino, nel corso della quinta crociata, allo scopo di convertirlo all’idea dell’inutilità della guerra. Il suo risultato fu quello di porre una timidissima base per un dialogo inter-religioso. I suoi ultimi anni furono tormentati dai dolori conseguenti alla comparsa delle stigmate, considerate comunque un segno divino: secondo la tradizione, le ebbe nel 1224, mentre pregava sul monte della Verna, dopo aver visto un Serafino crocifisso. Inoltre soffriva di disturbi al fegato e alla vista. Spese le ultime energie per la composizione del Cantico delle creature e la dettatura del Testamento. Morì il 3 ottobre 1226 nella Porziuncola.”
Traduzione dall’italiano in latino di un breve brano di storia attuale redatto nell’estate del 2016 seguendo i canoni della storiografia classica. Come si può constatare, è davvero arduo riprodurre con esattezza la notazione
“Città inespugnabile per tradizione, nella sua storia Aleppo subì più danni da un unico evento catastrofico, un terremoto così potente da provocare, nel 1138, 250.000 vittime, che dalla somma dei tanti assedi che ebbe a soffrire. Di tormenti dovuti a campagne ossidionali, però, non ha mai smesso di subirne: l’ultimo assedio è conseguenza della conquista della città da parte delle forze che si oppongono al presidente Assad. Tale conquista fu compiua nell’arco di sei giorni, dal 19 al 24 luglio 2012. Il 28 l’esercito di Damasco lanciò una furiosa controffensiva, che si concentrò nel quartiere di Salāh-al-Din: da quel momento quella parte della città è rimasta nelle mani dei governativi. Dopo due anni di relativo stallo, con Aleppo divisa tra le due parti contendenti, il fatto nuovo è l’aiuto dei russi alle truppe di Assad. Lo scenario vede ora da una parte raid aerei congiunti, che massacrano senza pietà combattenti e popolazione inerme; dall’altra le sortite violente dei ribelli oper evitare l’accerchiamento. Le ultime sono avvenute tra luglio e agosto del 2016: tra un attacco e l’altro sono riusciti anche ad abbattere un elicottero russo, Mi-8.”