La dipnologia è (o potrebbe essere) la scienza dei pasti. Appartiene a quella categoria di scienze che con teminologia mendeleviana potremmo chiamare eca-, quelle, cioè, che non esistono effettivamente ma di cui si può intuire l’esistenza.
I pasti si dividono in principali e aperitivi:
– sono pasti principali quelli in cui si preparano cibi in quantità e qualità adeguate alla nutrizione generale dell’organismo nell’arco della giornata (pranzo, cena ma presso molti popoli anche colazione);
– sono pasti aperitivi quelli imbanditi in funzione dell’attesa del nutrimento del pranzo o della cena (colazione, merenda).
Per pasto si intende un rito aggregativo in cui si apparecchia un certo numero di cibi, perlopiù cucinati. È proprio l’aspetto del cibo cucinato a distinguere il pasto vero e proprio dal semplice eso (esus), che è la consumazione di cibo non cotto o preconfezionato. In questo senso la merenda è spesso più un eso che non un pasto vero e proprio.
Varia poi in base alla cultura alimentare dei popoli e delle epoche l’individuazione, nell’ambito dei pasti principali, del pasto cardinale, il più importante di tutti. Il mondo greco-romano era dipnocentrico, cioè considerava la cena il pasto più importante, il mondo anglosassone invece è acratismatocentrico, poiché per gli inglesi e gli americani è la colazione a fare la parte del leone nell’alimentazione della giornata, mentre l’Italia e i popoli mediterranei sono fondamentalmente aristocentrici, cioè danno al pranzo un rilievo particolare.
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