L’ultima pubblicità del Biochetasi ci offre lo spunto per questa riflessione.
Così come in biologia distinguiamo tra fenotipo, cioè l’organismo umano dal punto di vista dell’aspetto esteriore, e il genotipo, lo stesso organismo ma dal punto di vista dei meccanismi biologici interni, così in ambito alimentare possiamo parlare di edotipo (dal greco edein, mangiare), cioè il cibo come sostanza edule che può essere gustata con le papille, l’olfatto e la vista, e il boscotipo (dal greco boskein, nutrire), ossia lo stesso cibo ma come sostanza nutritiva di cui non contano né il sapore né l’aspetto né il profumo, ma soltanto le componenti interne utili al sostentamento. Più brevemente, l’edotipo è il cibo definito in base a quelle che si chiamano comunemente caratteristiche organolettiche, il boscotipo il cibo come lo definiamo sulla base delle caratteristiche biochimiche.