In greco antico ci sono due modi per dire giardino: kepos e paradeison. L’Eden, il Paradiso terrestre, in fondo era un immenso giardino. Ma sono due sinonimi? Sostanzialmente sì, però paradeison, andando più nello specifico, evoca qualcosa di più selvaggio e incontaminato, come una grande area faunistico-ecologica protetta o una spiaggia tropicale mantenutasi lontana da ogni inquinamento; il kepos, invece, può essere uno spazio verde comunale, oppure un orto. Ciò detto, che si voglia utilizzare “cepologia” piuttosto che “paradisologia” per dire “studio delle ville e dei parchi pubblici” la differenza, se proprio non si vuole fare riferimento agli ambiti specifici delle due parole, è pressoché minima. A proposito di kepos c’è però da dire che ha anche un’altra accezione particolare: quella di “circolo letterario o culturale”. L’attinenza tra i due livelli semantici sta nel fatto che in genere questi circoli erano organizzati da sovrani, principi o altri personaggi facoltosi che solevano riunire artisti, poeti o intellettuali nelle loro lussuose magioni o, più spesso, negli splendidi giardini (horti) che le circondavano. A questa accezione si può ricollegare un termine come “cepocrazia”: un’atmosfera o un panorama culturali caratterizzati dalla presenza dominante di circoli letterari, artistici o scientifici.