Notula significa “piccola nota, appunto”, quindi “notularia” (o “notulatoria”) potrebbe essere l’attività del prendere appunti. E chi lo fa potrebbe essere un “notularius” o un “notulator”.
Prendere appunti significa in sostanza riassumere un discorso o un testo nel momento stesso in cui lo si ascolta o lo si legge. In effetti è il contrario della dettatura. Canonicamente il modo migliore per prendere gli appunti si basa su queste tre regole:

– annotare ciò che è oggettivamente rilevante (memorabile), cioè quello che è importante da ogni punto di vista sottolineare;
– annotare ciò che è soggettivamente interessante (ad se pertinente), ossia ciò che può essere poi sviluppato in riflessioni e ricerche personali;
– annotare ciò che è facilmente ricordabile (discibile), il che può sembrare in contraddizione col primo punto, ma solo se si dimentica che prendere appunti significa semplificare e far emergere l’essenziale.

Se ci fosse una scienza della notularia, poi, la sua questione centrale sarebbe quella di stabilire se la vera natura dell’appunto sia essere una trascrizione abbreviata di un tutto organico (come si fa nella stenografia, che molti considerano la vera tecnica specializzata per gli appunti) o non piuttosto una postilla. Quindi una vera e propria nota in calce (o a margine) che contiene il nucleo di ciò che si è compreso ma anche un rimando immediato a chi o a cosa indirizzarsi per approfondire la materia dell’appunto. Anche il mondo delle mappe mentali, se ci si pensa, rientra in quello degli appunti: esse, infatti, non sono che un sistema di note organizzato in modo figurativo.  

Altra questione da affrontare è se ci sia differenza tra le note a margine (o a latere) e le note in calce. Se si
guarda ai testi stampati (specialmente quelli dei classici antichi) in generale si può dire che le note a latere
sono quasi sempre di tipo filologico-grammaticale. Quelle in calce, invece, sono veri e propri paragrafi parentetici, di lunghezza variabile, che approfondiscono contenuti poco toccati nel testo o per nulla toccati (però indispensabili per la sua comprensione). Abbiamo quindi note critiche o dirimenti e note di approfondimento, o, per usare un’altra terminologia, note protocollari (il foglio protocollo ha due bordi verticali ben visibili su cui, tradizionalmente, si annotano le correzioni) e note codicali (l’apparato di note che corredano e integrano i contenuti del testo è parte costitutiva di un codex). 


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