Teoria della storia e della storiografia

Questo potrebbe essere il primo paragrafo di un saggio più approfondito sull’argomento.

“Pur contenendo già dentro di sé il significato di “indagine”,  la storia in effetti nasce come narrazione. Secoli prima dell’invenzione del romanzo, c’era una storia con la volontà precisa di distaccarsi dai meccanismi narrativi della mitologia e dell’epica e di costruire i suoi intrecci e i suoi sviluppi riprendendoli dagli eventi reali: tuttavia non quelli della vita di tutti i giorni, bensì quelli determinanti per il destino dell’umanità. Sembra strano, ma il raccontare di eventi quotidiani, che è la prima ragione di esistere del giornalismo, per tantissimi secoli fu relegato nella dimensione della rappresentazione comica o, tutt’al più, della routine burocratica e amministrativa: e non è un caso che una nozione compiuta di giornalismo non si sia affermata prima del XVII-XVIII secolo.   

 Chi voleva scrivere di storia e non di dei o di eroi, insomma, definì un perimetro netto degli argomenti entro i quali sviluppare il suo racconto-indagine: la Politica della propria comunità o del proprio paese, la Politica degli altri paesi (comunque sempre necessariamente in relazione con quella del proprio), le Guerre interne al proprio paese e le Guerre tra esso ed altri paesi. Politica interna e politica estera, guerre interne e guerre esterne: la vera narrazione storica è tutta in questo quadrilatero.”

   

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