Galileo Galilei disse una volta che la natura, e quindi la realtà, sono scritte in caratteri matematici. Non vogliamo fare i negazionisti della matematica ma si potrebbe osservare che in natura non esistono davvero il cerchio, il triangolo e il quadrato, ma solo delle forme assimilabili ad essi e che hanno ispirato le grandi astrazioni della matematica. L’unica realtà è quella della storia, con i suoi processi di mutamento, evoluzione, decadimento, nascita e rinascita che coinvolgono tanto l’uomo quanto il resto della natura (l’uomo, a differenza degli altri esseri, addirittura ha costruito intorno a questi processi quella che si chiama cultura). Tuttavia, com’è ovvio gli eventi reali che provengono fuori dal mondo dell’uomo non sono eventi storici. Quelli che chiamiamo fenomeni, infatti (terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche, uragani, eclissi, siccità etc.), pur non sfigurando in una narrazione storica, poiché quasi sempre sono quelli che determinano le catastrofi, non si possono considerare eventi storici al pari di guerre, rivoluzioni, colpi di stato e così via. Sono fenomeni, appunto, ossia manifestazioni della potenza degli elementi della natura e della loro capacità di incidere sulla vita planetaria. Gli eventi storici, invece, non sono “manifestazioni”, ma “accadimenti” (genomeni), cioè eventi prodotti non da un’azione di pura potenza naturale, ma da una volontà e da un’intelligenza operative che non possonoavere una provenienza diversa da quella umana. La realtà, dunque, è una realtà che è per metà fenomenica e per metà genomenica; ma la realtà storica propriamente detta è solo quella genomenica.
E con questo capitolo il nostro audio-corso è terminato.
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