Gli ambienti della casa romana

L’ennesimo assaggio dal breviario di storia universale più volte “saccheggiato” dal blog. Il quaderno di storia romana è in realtà il nucleo più antico dell’opera e, a mio giudizio, la parte più riuscita.



Ecco uno spaccato degli ambienti della casa signorile romana:
– VESTIBULUM = ingresso.
– ATRIUM = il corpo centrale della casa. Svolgeva funzione di raccordo tra le varie stanze interne. Se l’atrium aveva il tetto coperto, al centro di esso poteva trovarsi un impluvium, una vasca destinata a raccogliere l’acqua piovana. 



Le principali stanze che affacciavano sull’impluviumerano:
         i cubicula, le camere personali dei componenti della famiglia; in origine vi era un solo cubiculum, destinato al pater familias (capo famiglia);
         il tablinum, la stanza da pranzo.
      – HORTUS = giardino alle spalle dell’atrium cinto da un muro perimetrale, a partire dall’età tardo-repubblicana eseguito in forma di colonnato (peristilium). 
       – EXEDRA =  sala di ricevimento situata in fondo al peristilio, di forma semicircolare.

La villa è una residenza di campagna che diventa prerogativa dei ricchi romani a partire dall’età medio-repubblicana. 


In origine semplici strutture per l’organizzazione del lavoro agricolo, si ampliarono col tempo ospitando accanto ai locali destinati appositamente ai lavoratori, altre ali abitative che ricalcavano la struttura della tipica casa urbana, anche con maggior sfarzo. È la distinzione tra villa rustica e villa di tipo urbano, secondo lo schema classificatorio proposto da Vitruvio.

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