Paralipomeni della "Storia dei presidenti americani" – George Walker Bush










Il miglior manuale per conoscere in modo sintetico ma esauriente le biografie dei presidenti Usa  è quello del giornalista Mario Francini, apparso nel 1996 nella collana “100 pagine – 1500 lire” della collana Tascabili Economici Newton. Il volumetto si ferma a Clinton, più precisamente al suo primo mandato: la nostra intenzione è quella di continuare l’opera di Francini.  



Dopo una contestatissima elezione, che fu proclamata solo a distanza di mesi dalle presidenziali, una volta concluso un meticoloso riconteggio delle schede della Florida, il presidente George Walker Bush, figlio di George Herbert, iniziò il suo primo mandato tutt’altro che in discesa. All’inizio del 2001, infatti, scoppiò lo scandalo del colosso energetico Enron, costretto a fallire per bancarotta fraudolenta. Il caso avrebbe certamente avuto conseguenze più gravi se ad “insabbiarlo” non fosse intervenuto un evento apocalittico come l’attentato terroristico dell’11 settembre di quello stesso anno, la più grande minaccia mai portata sul suolo statunitense dai tempi di Pearl Harbour. 



Da quel momento Bush si pose come obiettivo la distruzione di due nemici, il regime talebano in Afghanistan: che da anni dava ricetto ai terroristi di al-Qaeda e al loro leader bin Laden, individuati come responsabili dell’attentato, e Saddam Hussein, il dittatore iracheno, già amico degli americani, che negli anni dell’embargo post-prima guerra del Golfo aveva accentuato i suoi atteggiamenti anti-occidentali e inoltre si presumeva possedesse armi chimiche. Il presidente riuscì nel proprio intento prima che scadessero i suoi primi quattro anni alla Casa Bianca: il regime talebano fu sradicato con una campagna-lampo condotta nell’autunno-inverno del 2001, mentre Saddam Hussein fu abbattuto nella primavera del 2003, al termine di quella che fu detta “seconda guerra del Golfo”(la prima era stata condotta dal padre insieme ad una coalizione internazionale). Sostanzialmente più tranquillo fu il secondo mandato, nel corso del quale dovette comunque affrontare i problemi e le insidie di una lenta e difficile ricostruzione in Afghanistan e Iraq. 

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