1. Subito dopo l’ermetismo, il movimento letterario più importante sorto in Italia fu il cosiddetto Gruppo 63, che intendeva riconnettersi sul piano letterario all’esperienza artistica del Neorealismo.
2. Dopo la morte di Pirandello, il teatro italiano non ha più avuto grandi autori, notevoli anche sul piano letterario, almeno fino alla fioritura di Dario Fo. Il suo merito principale è stato forse quello di aver proposto una coraggiosa mistura di dialetti settentrionali, il cui risultato è una ricetta di grammelot che sembra particolarmente adatta alla commedia dell’arte.
Sul versante della poesia non si registrano grandi novità dai tempi della stagione ermetica. Più effervescente il mondo della prosa, con il neorealismo letterario di cui sono capifila Moravia, Brancati e Mastronardi e l’ultraverismo di Gadda e Camilleri, la cui scrittura è caratterizzata da parole ed espressoni prese di peso dal dialetto. Per scrittura si intende la produzione testuale di un autore in quanto frutto del suo bagaglio culturale ma anche delle sue predilezioni lessicali, in definitiva il suo modo di scrivere; essa si differenzia dallo stile, che è piuttosto il modo con cui il temperamento narrativo-espositivo di uno scrivente, i ritmi e l’andatura con cui affronta lo sviluppo di un tema o di una storia, si adattano alle regole della grammatica. In pratica parliamo del modo di raccontare, di trattare o di tratteggiare entro un sistema-lingua.